Tu, sì, proprio tu, che hai faticosamente imparato uno dei tanti mestieri utili a produrre un’opera lirica, ammettilo:
troppo spesso ti senti solo.

Quando lo spettacolo è finito. Oppure quando nessuno ti cerca e hai paura che non succederà più, o quando devi accettare condizioni ingiuste, richieste irragionevoli.

Quando scopri che il tuo lavoro è privo di tutele, e pensi che non puoi permetterti di ammalarti, di non essere al tuo meglio, perché sai che hai già speso tanto per mantenerti mentre provi o mentre studi. Quando scopri che quello che ti permetteva di vivere dignitosamente è stato cancellato, per “cause di forza maggiore”.

Sei solo quando consegni un progetto e nessuno capisce quanto ci hai lavorato. O quando sei in fondo ad un elenco e speri che quelli prima di te abbiano altro da fare… e sempre ti senti completamente solo, quando chi ci governa come pure l’amico che incontri al bar sembrano non capire nemmeno che mestiere sia davvero il tuo, e così ti capita di vergognarti di farlo, perché spesso viene considerato come un hobby a tempo perso, un gioco, niente di serio.

Per questo, anche per questo, oggi c’è Assolirica.

Per non essere più soli. Per stare assieme e affrontare i nostri problemi parlandone e ricercando soluzioni e strategie per renderli meno pesanti. Per aiutarci a risolvere tutte le infinite trappole, burocratiche e normative, che spesso troviamo incomprensibili e da soli non ne veniamo a capo. Per avanzare richieste legittime, che saranno ascoltate solo se siamo tanti e se siamo uniti. Per riconquistare dignità e rispetto. E anche, se serve, per combattere battaglie giuste.

Perché l’opera ed il teatro musicale non sono un passatempo, un intrattenimento qualsiasi, ma rappresentano l’identità culturale più antica e profonda dell’uomo occidentale e noi ne siamo gli ultimi testimoni, coloro che di questo sapere artistico, filosofico, musicale, vocale, attoriale e scenografico e drammaturgico conoscono i più riposti segreti, le tecniche più sofisticate, raccolte in un sapere che solo noi ancora possiamo tramandare.

Siamo quelli che hanno il compito di ricordare da dove è partito il viaggio alla scoperta del senso della nostra esistenza, che ogni giorno si rinnova e si colma di ragioni per proseguire.

Noi siamo unici. Anche per questo ci sentiamo soli.

Non dimentichiamo più che stare assieme è un dovere, perché a nessuno venga negato un appoggio quando si scivola, o quando si subisce un torto.
Assolirica può servire a questo, ma anche a progettare il futuro del nostro mestiere e del nostro ruolo nelle istituzioni che se ne servono.

Un ruolo attivo e propositivo, e non semplicemente quello di chi deve eseguire ordini senza mai poter intervenire. Noi possiamo contribuire a indicare strade nuove e a costruire possibilità inedite perché questo impareggiabile e indescrivibile e potente spettacolo dal vivo si rinnovi e non muoia.

Se non noi, tutti insieme, chi?

di Marco Tutino